La mia fantasia mi pugnala,
un giorno dentro un altro giorno,
una notte dentro un'altra notte.
A volte cerco il nascondiglio
tra un dubbio ed il coraggio,
legando i nervi
ad alberi fulminati,
a riflessi d'un vetro.
Nelle stagioni consumo il cammino,
un dolore dopo un altro,
un sorriso dopo un altro.
A volte parlo con la finestra,
tra il silenzio ed un urlo.
La mia fantasia mi condanna.
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