Vieni
nell’alveo del feroce pensiero
recando nel
cuore i verbi incendiari,
immaginando
il nemico sfinito
tra le
brume e il mare di teschi,
immaginando
amazzoni tosate
da affilate
idee e improprie parole.
Ti
profumerò di gocce d’odio
carezzando
un seno ed il tuo sogno,
dicendoti
l’origine e la fine
nella
distesa di rese all’incertezza,
dicendoti
l’odio e l’amore
all’ombra
dell’albero della speranza.
Io desidero
averti nel mio fiume.