Abbiamo camminato sulle ombre degli inverni,
senza conoscenze e privi del nostro destino.
Abbiamo incontrato il re degli orsi
che ci narrava le sue fiabe, e gli orrori
covati nel cervello dei quasi umani.
Adesso immaginiamo violenti danze
nel nostro inferno senza lamentazioni,
in terre orfane del sacramento.
Il re raccoglie sogni sulle foglie,
celando gli abbandoni della vita,
negando al sole di farsi illuminare.
Non lo incontrammo più.
Non lo volemmo per rimanenza di addio d'amore.
Rendemmo invisibili le montagne
per fare i nostri cuori futuribili.
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