Ho cristalli di rabbia sui vetri,
rotti dalla memoria dei dolori
per queste latitudini ladre
d'amore,di mani tese all'altro.
Tu verbo mi squassi il cuore
gelandomi con melodie per santi.
Tu cielo ti vesti di false stelle,
e i presepi denudano la vita,
al canto di angeli furfanti,
in baci di giuda d'indifferenze.
Non ho dei sotto la cometa.
Non ho dei da supermercati.
Ho rabbia a martoriar le vene,
a scrivere con spine su tavole,
sulle parole posate sui denari.
Non ho dei. E non li voglio avere.