E si salta,non la corda,
non il pasto o la cavallina
nelle strane stagioni,
nel ripieno di se,
nella corsa perdente.
Ti giuro,amore,quanto io sia sincero,
pur non distinguendo delle similitudini
nel traffico dell'effimero percorso,
sopra le piste e ore prive di pasto,
e tramonti senza pudore,
e certezza delle incertezze.
Ti giuro,amore,quanto io sia perverso,
per non saper morire
tra incudine e martello,
nei tempi dell'effimero percorso.