domenica 29 gennaio 2017
IL TEMPO DELLA NEBBIA
In plaghe d'indifferenza
l'altro é marcescente.
E diventa silenzio.
E diventa luna nel pozzo.
E diventa luna nel pozzo.
A dispetto degli dei
ti prendo la mano.
Lasceremo il tempo della nebbia,
oltrepassando tutte le lacune.
sabato 14 gennaio 2017
NEL PLENILUNIO
Fu nel plenilunio.
Ho il ricordo ed il pianto
appesi agli alti alberi
delle pendici del mio pensiero.
Alle lontananze del ricordo
aggiungevo ululati e carezze
per celebrare la pietra tombale,
per dirle l'infinito amore,
per dipingermi di nero gli occhi.
Fu nel plenilunio e nel sangue.
Ho fredde le mani e la speranza
nelle langhe del giorno,
nelle notti senza sogni,
nelle assenze delle mie parole.
VITA PER CIBO D'AQUILE
Io ti ho vista camminare
ed ho chiuso gli occhi.
Ho sentito i venti
attraversarmi il tempo
fino al passato remoto
dei miei passi incerti,
delle mie nude speranze.
Tu eri valli d'arcobaleno
dove avrei camminato.
Vita per cibo d'aquile.
giovedì 12 gennaio 2017
SHANI (Migrante afgana)
Shani attraversa le frontiere.
Porta il cuore lontano dai fuochi
spenti da tempeste di silenzi.
Non ha occhi per i fiori.
Non ha baci presso i tramonti.
Stende i veli della tristezza
tra le montagne dei giorni,
e in cimiteri di stelle
dei suoi notturni domani.
Shani ha paesaggi di pensieri.
Conduce alla luce il cuore.
Porta il cuore lontano dai fuochi
spenti da tempeste di silenzi.
Non ha occhi per i fiori.
Non ha baci presso i tramonti.
Stende i veli della tristezza
tra le montagne dei giorni,
e in cimiteri di stelle
dei suoi notturni domani.
Shani ha paesaggi di pensieri.
Conduce alla luce il cuore.
mercoledì 4 gennaio 2017
AD EST DI SAMARCANDA
Smarrì il sentiero il vecchio Eveunath,
con gli occhi immersi in un dolore
che in seno all'ultimo tramonto
recise mille fiori e mille baci.
Sognò di uccidere il suo cavallo nero,
con le mani a tremare nella sera
che le stelle sacrificò nel vento.
Eveunath rincorse memorie antiche
di alito e carezze nell'erba verde,
di labbra come rubini dei melograni.
Apparve il fuoco che aggrappò la luna.
Ad est di Samarcanda smarrì la vita.
martedì 3 gennaio 2017
LA PORTA
Attraversami con una carezza.
Vedrai la trama del velluto
contenere il mio cuore.
Svilisco malinconie.
Disperdo le tracce.
Il rumore prima di notte confonde.
Attraversami con pensiero d'amore,
nel cielo che innamora la pioggia.
Attraversami di sole il cuore.
Vedrai la trama del velluto
contenere il mio cuore.
Svilisco malinconie.
Disperdo le tracce.
Il rumore prima di notte confonde.
Attraversami con pensiero d'amore,
nel cielo che innamora la pioggia.
Attraversami di sole il cuore.
IL PRIMO CITTADINO
A VOLTE AVVELENO LE PAROLE
A
volte cerca l'altura il primo cittadino,
con
l'abito della festa ed azzimato.
Saltella
per elevarsi al cielo
e
celebra le testa ed i coglioni.
Ogni
suo giorno riempie di frasi fatte,
e
presunzione di pachiderma immoto.
Sovente
il primo cittadino
s'impegna
in mero allevamento
di
pulcette e pecore in destino,
in
pose non poco misurate,
in
pastura di qualche ipnotizzato.
Si
sorride il primo cittadino
godendo
dello scranno di venduto.
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