sabato 30 giugno 2018

TAIGI TAMAYA


  Non fu l'inverno che chiuse i tuoi occhi.
  Oh quanto colorava il tempo il tuo sorriso,
  e nel mio abbraccio non temevi i lupi.
  Non fu il fulmine a fermarti il cuore.
  Ti ho guardata raccogliere i fiori,
  hai atteso nel canto il mio ritorno.
  Oh come è scesa improvvisa la notte,
  e sulle tue labbra muore il mio nome.
  Da lontano si è sentito il tuono
  e le miei mani sono carezza e sangue.
  Dall'orizzonte vennero l'odio e il dolore.

venerdì 22 giugno 2018

EGLI FU MINISTRO






Ho denti per segnarti di dolore il tempo,
per la tua preghiera alla mia assenza,
per i tuoi falsi diritti di pretendente
al paradiso ed a vulve in esposizione.
Ho mano per schiaffeggiarti il cuore,
per inanellare di deliri la tua illusione,
per bruciarti le immagini d’amore
in memoria di ogni Savonarola.
Tu sei in viaggio sulla mia astronave,
e siamo diretti ai tuoi fuochi d’inferno.
Sei diretto alle tue urla di omuncolo,
implume di futuribile intelletto,
ginocchioni per il canto dei coltelli.

sabato 9 giugno 2018

HO VOLUTO


Ci dedichiamo al cielo ed agli alberi,
trasmettendo le voci e il canto
nelle ore e nella nostra stanchezza.
Al cuore ci porta i sogni il vento,
ed alle gote i soli e le nevi
sui passi verso la sera e l’aurora.
Ho voluto dimenticarti pietra.
Ho voluto dimenticarti rumore.
Non avremo paura del silenzio,
carezzando il tempo del torrente
udremo le voci degli incantesimi.
Ho voluto posare il corpo tra i fiori.
Ho voluto ricamare le parole.
Agli occhi ci porta le magie la luna,
ed alle mani i frutti e le acque
sul nostro sonno e negli orizzonti.