sabato 31 dicembre 2016

WE WERE FREE

Wi   Skan    Maka  Inyan            


     
                                                                      

DA ORIENTE

Questa mia poesia la dedico ai migranti che hanno sognato una vita migliore. Ai vivi ed ai morti.

Il flusso prese l'avvio da oriente,
librando prima un sussurro,
poi le tonanti voci, ai limiti delle città
e lungo gl'impetuosi giorni.
Come impazzite bestie
andammo dal sole alla notte,
dal silenzioso pianto a grida di tumulto.
Andammo,sfiorando rovine di gloria
e petali di fiori dal vento trasportati.
Da oriente,muovendo sui campi orfani,
incontrammo moltitudini,
bestie ferite che sognavano un recinto,
percorrendo come noi il mondo,
sognando notti tenere.




giovedì 29 dicembre 2016

NON COME LE FOGLIE

Cruda entra l'assenza a scarnire
la tenera corteccia del mio bene.
Ed é cane rabbioso il giorno
dei gelidi venti alle finestre.
Mi faccio fiele e pietra,
e sputi al cuore del futuro.
Si può cadere...
non come le foglie.


domenica 25 dicembre 2016

IL FUOCO E L'URLO



Oh,com'é magico agli occhi il firmamento,
mentre le streghe s'erudiscono nel delirio.
La luna viene ed adagiarsi nelle mie mani
perché io possa dare luce alle tue voglie,
perché torni anche uccello verso il nido.
D'improvviso la bestia lascia il suo giaciglio
e si arrende la remora al vortice e alla tentazione,
divaricando la calda ansa, e celebrando i lombi.
S'intride di respiri l'alveo della foresta.
Rincorre il fuoco e l'urlo la tua bocca.



venerdì 23 dicembre 2016

IN QUEL NATALE LONTANO

Respiravamo la lieve aria dei nostri sogni,
ad occhi chiusi,immaginando corse sul prato
nella primavera ancora troppo distante.
Ascoltavamo la memoria dei vecchi, e del tempo,
adagiandoci, respirando i silenzi e l'inverno
sulla paglia dorata, ed il grembo di madri.
In quel Natale lontano pensammo il domani,
scrivemmo nell'aria i dolori e l'amore,
cercammo il canto, e le mani a sfiorarsi.

Fuori delle stalle erano accese le stelle,
si era abbracciata al cielo la notte magica.
In quel Natale lontano avevamo il cuore lucente,

avevamo sulle nostre labbra le parole, ed il bacio.


 .

giovedì 22 dicembre 2016

MILLE INVERNI E MILLE ESTATI


Io sono il silenzio.
Cerca dentro me le parole
che vuoi ascoltare,
i suoni per la tua danza,
la luce per il tuo dolore.
Io sono l'amore.
Quello che non ha limiti,
quello che è desiderio di rose.
E le tue labbra saranno sogni
per mille inverni e mille estati.
Una carezza è fatta d'istanti.

martedì 20 dicembre 2016

DISPERSO NEI TUONI

Fermati alla mia casa
in una notte di pioggia battente
Posa il tuo cuore sulle mie mani.
Tu passerai oltre.
Con le canzoni,
col tuo coltello senza storia.
Ti sia lieve il cammino
fino alla tua morte,
improvvisa,inaspettata.
Io l'ho sognata,tu passerai oltre,
col tuo cappello in testa.
In una vena di polvere d'oro
rincorre un sogno il mio cuore.
Fermati dove non ti fermerai.
D'improvviso.Disperso nei tuoni.



lunedì 19 dicembre 2016

da FILI D'ORO


CONFINE DI PIETRA

Tra le dita ho il mio tempo,
su questo confine di pietra.
Ho in volo il sangue,
in un fiore di neve.
Su questo confine
ho desideri sfiniti.



 
LA LINGUA DIVERSA

La lingua diversa
é linea che divide.
E' alveo di disperazione.
Strappa il ricamo del giorno.
Inchioda i punti cardinali.
Non ha colori,non ha paese.
Ha pugni nelle tasche,
e remissione.    


dal mio libro di poesie FILI D'ORO

sabato 10 dicembre 2016

KANGEE L'OGLALA



Egli si dipinse il viso e cercò il silenzio.
Sugli alberi sono gialle le foglie,
e negli occhi è azzurro il cielo.
Sono addormentati gli orsi.
Kangee si stende nel canto,
e nella sua visione.
Sono nella fame i lupi.
Si dipinse il viso per incontrare la notte.
Kangi respira nella memoria,
e nel raggio di luna.

ALLE MANI DEL MONDO






Io porterò le mie mani alle mani del mondo, ed esse mi diranno: -Quale sogno ti ha portato a noi?-
-Sono venuto senza sogno!-
La mia incertezza si conduce al vento,
che percorre il giorno e le frontiere
e non si posa a dare bacio al cuore.
Le mani sono in cerca del futuro,
tra nero ferro e divampanti fuochi.
Al mondo non porto il sogno.
Solo e soltanto reco sangue nelle vene.

mercoledì 7 dicembre 2016

NELL'INFINITO DEL TUO PAESAGGIO




Ripongo in una cassa d'acero
tutte le mie voglie di partenza.
Sono inchiodato a voglia di carne.
Sono in caduta sulla tua calamita.
Disperderò i miei anni rivoltosi
e la maschera dei giorni lacerati.
Mi fermo nelle ore senza orologio.
Resto nell'infinito del tuo paesaggio.